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Vini d'Alsazia

L'Alsazia è una delle più famose regioni vitivinicole della Francia, situata all'estremità centro-orientale, al confine con la Germania. Ha una superficie coltivata a vite di circa 13 mila ettari, ubicata sulla sponda sinistra del fiume Reno.

Sulla sponda destra del Reno, invece, si trova un'altra zona vitivinicola europea molto importante, la Valle della Mosella tedesca, patria del Riesling vitigno molto diffuso anche in Alsazia; ma è importante fare una distinzione: per quanto i vitigni coltivati sia in Alsazia che nella Mosella siano pressoché gli stessi la differenza nel tipo di vinificazione è enorme, in Alsazia è consolidata da secoli un'impronta decisamente francese, quindi si producono vini più secchi, con un grado zuccherino residuo più basso e meno grassi dei fratelli della Mosella.
La zona vitivinicola alsaziana è relativamente piccola, comprende una fascia lunga e stretta (91 km x 4 km), che va da Strasburgo a Mulhouse, anche se è la zona centrale, quella attorno alla città di Colmar, la più prestigiosa e rinomata, con paesini come Ribeauvillé, Riquevihr, Beblenheim e Turckheim.
Il clima in Alsazia è molto favorevole alla viticoltura, la regione è protetta dalle piogge e dai venti freddi ad ovest dalla catena montuosa dei Vosgi e ad est dalla Foresta Nera. Le colline e i pendii dove è coltivata la vite sono ben esposti al sole e il terreno è molto variegato (argilla, calcare, roccia vulcanica, granito, sabbia) dando origine così a vini sempre diversi e particolari.


Disciplinare dei vini di Alsazia AOC
L'Alsazia è divisa in due sotto-distretti vinicoli: Bas-Rhin (Basso reno a nord) e Haut-Rhin (Alto Reno a sud) ed ha guadagnato la denominazione AOC nel 1962 (Alsace AOC) nelle 3 sottocategorie: AOC Alsace, AOC Crémant d'Alsace (la versione spumantizzata) e AOC Alsace Grands Crus.
Il disciplinare prevede che un vino alsaziano possa essere classificato come Grand Cru se e solo se viene prodotto interamente in una delle 50 aree previste come Grand Cru. Questo vino deve essere prodotto con uno dei 4 vitigni autorizzati in purezza, i cosiddetti vitigni nobili, ossia Riesling, Gewurztraminer, Pinot Grigio e Muscat, il cui titolo alcolometrico minimo deve essere di 10° (per Riesling e Moscato) o di 12° (per Gewurztraminer e Pinot grigio).
Ogni produttore deve, inoltre, dichiarare in etichetta l'annata, il tipo di vitigno e la zona di produzione.
Per il Riesling sono previste due denominazioni in più: la vendange tardive (la vendemmia tardiva) e la sélection de grains nobles (la versione passita e muffata, attaccata da botrite).


Vini e vitigni d'Alsazia
Generalmente in Alsazia i vitigni vengono vinificati in purezza, ma esiste anche un blend codificato, l'Edelzwicker, l'unico vino alsaziano prodotto in uvaggio, con vitigni bianchi scelti a discrezione del produttore. I vitigni più coltivati in Alsazia sono a bacca bianca, ma in misura minore è allevato anche il Pinot Nero (Pinot Noir), che qui dà vini molto semplici, fruttati e beverini, senza la complessità e l'eleganza che lo caratterizzano in Borgogna.
Tra i vitigni bianchi troviamo:

  • Riesling: qui considerato il re dei vitigni, è il vitigno più coltivato.
  • Gewurztraminer: è il vitigno diventato ambasciatore dell'Alsazia nel mondo, il più conosciuto ed esportato, con le sue note aromatiche molto intense (muschio e spezie).
  • Pinot Grigio o Tokai-Pinot Gris: localmente detto "il Sultano", è un vino molto grasso e morbido che viene abbinato al classico foie gras e ai corposi piatti tradizionali.
  • Muscat: capace di dare vini di pronta beva, giovani e leggeri, molto delicati, da abbinare agli antipasti.
  • Pinot Bianco: viene detto anche Klevner o Clevner, qui non dà eccellenti risultati come in altre regioni vitivinicole francesi e allora viene principalmente usato per fare i Crémant, gli spumanti, data la sua fresca nota cidula.
  • Sylvaner: è il vitigno storico dell'Alsazia, il più coltivato fino a qualche decennio fa, ma ormai è caduto in disuso a favore degli altri vitigni nobili, più pregiati, come il Riesling.


Vini di Borgogna e del Beaujolais

La Borgogna è una regione vinicola della Francia, situata ad est lungo le sponde del fiume Saona, delimitata a nord dalla città di Dijon e a sud dalla città di Beaujolais.

 La Borgogna è una delle zone vitivinicole più famose e rinomate al mondo, soprattutto per essere la terra di elezione di due vitigni: il Pinot nero, qui detto Pinot noir e lo Chardonnay, con il quale si producono lo Chablis e il Montrachet.

Storia della Borgogna enologica

La Borgogna ha una storia enologica millenaria, qui la vite si coltivava fin dall'epoca dei Romani e la presenza del vitigno Pinot nero ha testimonianze ancora più antiche. Durante il Medioevo furono i monasteri ad avere un ruolo determinante nella produzione vinicola di questa regione, tanto che ancora oggi la struttura del terreno è suddivisa in clos, ossia recinti, termine che deriva proprio dall'ambito ecclesiastico: i clos erano i cortili dei monasteri.

Con la rivoluzione francese il terreno vinificato fu ulteriormente frammentato, poiché il nuovo governo confiscò i terreni alla Chiesa e li divise in piccoli lotti da spartire tra i contadini. Successivamente ogni lotto si è ulteriormente frammentato a seguito delle divisioni ereditarie avvenute nel corso dei secoli.

Oggi la Borgogna si presenta come una fascia molto stretta e lunga (circa 150 km) di circa 45 mila ettari vitificati suddivisi in tantissimi lotti (chiamati clos, climat oppure parcelles) a loro volta di proprietà di diversi coltivatori. Per fare un esempio, il Clos de Vouget, uno dei più famosi, conta 50 ettari che sono suddivisi tra 80 proprietari. Questa particolare suddivisione impedisce al piccolo proprietario di produrre del vino in proprio, ma per un contadino possedere un piccolo appezzamento di terreno in uno dei clos più famosi rappresenta un investimento, così potrà vendere le sue uve vendemmiate ai grandi commercianti (négociants-eleveur).

La Borgogna gode di un clima continentale, con inverni freddi ed estati calde ed è esposta al rischio di piogge e grandini, cosa che può causare anche ingenti perdite per i contadini e i vignaioli. Questo tipo di clima, però, è quello ideale per la coltivazione del Pinot nero che regala le sue migliori espressioni a latitudini elevate e con un clima fresco, che consenta buone escursioni termiche tra il giorno e la notte.

Il terreno è vario, prevalentemente calcareo (altra caratteristica ideale per il Pinot nero), con zone a base di breccia silicea e argilla nella zona di Chablis e a base di breccia granitica nella zona del Beaujolais.

In tutta la Borgogna si ha una produzione annuale di circa 2 milioni e mezzo di ettolitri (cifra che tende ad aumentare di anno in anno dato che la richiesta di questi vini è sempre maggiore), suddivisi in 1,8 milioni di ettolitri di vino rosso e 700 mila di vino bianco. Il vitigno più coltivato è il Gamay con un 54%, seguito da Pinot nero (21%) e Chardonnay (20%).

I distretti territoriali più importanti della Borgogna sono: Chablis, Côte d'Or suddivisa in Côte de Nuits e Côte de Beaune e Beaujolais.

Chablis Il distretto di Chablis è quello più a nord e distaccato dal resto della Borgogna, situato come un'isola tra Dijon e Parigi; ha una superficie vitata di 3 mila ettari e vi si producono circa 205 mila ettolitri di vino. La denominazione AOC Chablis è prevista solo per i vini bianchi prodotti con 100% Chardonnay. Qui il terreno presenta una caratteristica importante, una base di argilla calcarea detta kimmeridge, che è il miglior habitat possibile per lo Chardonnay. I migliori vini provengono dalle colline esposte a sud, dove sono prodotti, infatti, gli 8 famosi grands cru dello Chablis: Bougros, Grenouilles, Valmur, Le Clos, Les Preuses, Vaudésir, La Moutonne e Blanchot. Oltre alla denominazione grands crus in Chablis sono presenti anche 17 premiers crus e alcuni vini venduti con la denominazione Petit Chablis, che sono di solito quelli con il più buono rapporto qualità/prezzo (dai 12-13 € in su). I vini prodotti a Chablis sono generalmente vini giovani, freschi e fruttati, adatti da abbinare a piatti delicati, per esempio a quelli di pesce. I grandi Chablis, tuttavia, sono in grado di invecchiare anche per 10-15 anni, cambiando completamente le proprie caratteristiche organolettiche. Ultimamente sta prendendo piede una vinificazione più simile a quella dei vini della Côte d'Or, che prevede la fermentazione malolattica o l'affinamento in legno, creando così vini molto strutturati e maturi con un carattere più vigoroso.

Côte d'Or: La Côte d'Or, letteralmente "collina dorata", è ubicata nel cuore della Borgogna con un'esposizione a sud-est e un terreno calcareo e argilloso che si presta molto bene alla coltivazione del Pinot nero e dello Chardonnay.
Qui i vini sono suddivisi in 5 classi: grand cru è quella più alta, come in Chablis, poi vengono i premier cru, l'appellation communale, l'appellation sous-régionale e l'appellation générique, dove vengono inclusi i vini di tutta la regione. La Côte d'Or è suddivisa in due distretti territoriali: la Côte de Nuits e la Côte de Beaune.

Côte de Nuits: è la zona da dove provengono tutti i vini rossi più importanti e rinomati, considerati più longevi ed eleganti rispetto a quelli della Côte de Beaune. Comprende dieci comuni tra i quali i più importanti sono Gevrey-Chambertin, Morey-Saint-Denis, Chambolle-Musigny, Flagey-Echézeaux, Vosne-Romanèe (da cui proviene il Romanée Conty, il Pinot nero più famoso e costoso della Borgogna, con 2500 euro circa per la bottiglia d'annata) e Vougeot.

Côte de Beaune: è la parte meridionale della Côte d'Or, famosa più per i vini bianchi che per quelli rossi. Comprende 18 comuni tra cui i più rinomati sono: Puligny-Montrachet e Chassagne-Montrachet, da cui deriva Le Montrachet ossia il vino bianco più famoso e costoso della Borgogna, Aloxe-Cortons e Meursault.

Beaujolais
Il Beaujolais è una regione a se stante rispetto alla borgogna, anche se una parte di questa zona vitivinicola fa parte della regione geografica della Borgogna. Qui i vini sono molto diversi da quelli della Borgogna, la produttività è più alta e anche le uve sono differenti.

Nel Beaujolais si producono sia vini bianchi che vini rossi e il vitigno più diffuso è il Gamay, un vitigno dalla resa costante e abbondante che dà vini morbidi, fruttati, nella maggior parte dei casi da consumarsi giovani, entro 1 o 2 anni dalla vendemmia.

Questa regione si è costruita una pessima reputazione a causa del Beaujolais Noveau, nome ormai diventato sinonimo di vino novello francese, ossia quel vino che viene vinificato per primo e commercializzato nelle prime settimane di novembre. La peculiarità del Beaujolais Noveau, infatti, non sta tanto nella struttura e nella longevità dei vini, ma nel loro tipo di fermentazione, detta macerazione carbonica. Il vino così ottenuto si presenta molto fruttato e dal colore rosso brillante con riflessi violacei, non è certo un vino di grande qualità, ma è di facile beva e assicura al produttore un immediato pagamento.

Beaujolais non è solo vino novello: esistono anche diversi "cru", cioè vini prodotti in alcuni comuni selezionati all'interno della regione, che pur rimanendo vini non particolarmente corposi (sono sempre fatti con uve Gamay, vitigno che non dà di certo vini molto concentrati), possono invecchiare diversi anni e sono molto più interessanti dal punto di vista qualitativo. I cru più famosi del Beaujolais sono Moulin-a-vent e Morgon, tra i vini più strutturati e longevi; e Fleury, tra quelli di medio corpo. In questa regione operano alcuni tra i pionieri della biodinamica, come Lapierre.


Bordeaux

Vini di Bordeaux In campo enologico dire Bordeaux equivale a dire zona di produzione di grandi vini rossi di qualità a base del famoso taglio bordolese, un blend composto principalmente da Cabernet Sauvignon e Merlot

Bordeaux è una città capoluogo del dipartimento francese della Gironda, ubicata a sud-ovest, proprio di fronte all'Oceano Atlantico e proprio alla confluenza di due fiumi, la Dordogna e la Garonna. La posizione e il clima fanno di questa zona una delle più favorevoli alla coltivazione della vite e alla produzione di vini, rendendola la regione vitivinicola più rinomata e importante del mondo, almeno per quello che riguarda i vini rossi e i vini muffati come i Sauterns.

La superficie vitata corrisponde a circa 100 mila ettari per una produzione annua di più di 5 milioni di ettolitri di vino, di cui più di 4 milioni rosso. A Bordeaux troviamo i vini più costosi al mondo, ma anche una produzione di massa enorme, con vini che raggiungono prezzi incredibilmente bassi, e che sono andati in crisi negli ultimi anni a causa della concorrenza dei vini "del nuovo mondo".

Storia della zona vinicola di Bordeaux
I primi ad impiantare la vigna nelle colline attorno alla città di Bordeaux furono i Romani, una prima testimonianza risale al 310 d.C., quando il poeta Ausionius descrisse la sua coltivazione di vite di circa un ettaro vicino al fiume Garonna. Tutt'oggi esiste questo vigneto appartenente alla cantina Chateau Ausine, in onore del poeta latino.

Ma la viticoltura bordolese decolla a partire dal Duecento, quando iniziarono ad affermarsi le prime zone vinicole importanti (Graves, Bourg, Blaye).

Fin dal Medioevo i vini di Bordeaux sono stati esportati all'estero, prima in Inghilterra, poi anche in Olanda, in Germania e nei Paesi Scandinavi.

La città di Bordeaux si è sviluppata grazie al commercio triangolare, sfruttando la tratta degli schiavi, tra il XVI e il XVIII secolo. Oggi possiede uno dei centri storici meglio conservati di Francia e di tutta Europa, grazie ad un'attenta politica di salvaguardia degli immobili tipici. Città cupa e decadente fino a una ventina di anni fa, grazie ad un'opera di riqualificazione di alcune aree strategiche, tra cui les quais, il lungofiume, oggi è una delle città francesi più dinamiche e in crescita.

I distretti territoriali dei vini di Bordeaux

La regione di Bordeaux è suddivisa in 8 distretti territoriali principali: Médoc, Graves, St. Emilion, Pomerol, Fronsac, Blaye, Bourg e Entre-Deux-Mers. Tra questi i più rinomati e importanti sono i primi quattro:

Mèdoc: è la fascia a nord della città di Bordeaux, incuneata tra l'Oceano Atlantico e la foce del fiume Garonna. Questo dipartimento è suddiviso in due sottozone: il Bas-Médoc a nord (detto semplicemente Médoc) e l'Haut-Médoc a sud, la zona più rinomata, soprattutto nell'interno, lontano dai corsi d'acqua dove il terreno diventa troppo fertile e meno adatto ad una viticoltura di qualità.

All'interno dell'Haut-Médoc convivono 6 comuni ognuno con la propria AOC di qualità: St.-Estèphe, Pauillac, St.-Julien, Margaux (da dove proviene il famosissimo vino rosso del Chateau Margaux con un prezzo che varia dai 500 ai 3000€), Listrac e Moulis. Buona parte dei vini rossi più pregiati al mondo sono prodotti all'interno di questi 6 comuni, mentre la produzione di vini bianchi è pressochè inesistente.

Graves: situata a sud della città di Bordeaux, la parola Graves significa "breccia" in francese, ed è l'unica zona rinomata tanto per i vini rossi che per i vini bianchi, infatti di questo distretto fa parte il comune di Sauternes, dove si produce il vino muffato passito più famoso del mondo. Gli altri comuni all'interno di Graves dove si producono i vini muffati sono 4: Barsac (che possiede una sua AOC), Fargues, Preignac e Bommes.

Saint-Emilion: situata a destra della città di Bordeaux, è una delle mete turistiche più presa d'assalto, una piccola cittadina circondata dai vigneti e dai castelli dove vivono i proprietari dei grandi Chateau della zona. All'interno di questo distretto si sono distinte 4 sottozone che hanno guadagnato una loro AOC a parte: Lussac, Montagne, Puisseguin e St.-Georges. Queste sottozone, tuttavia, non sono più rinomate, ma al contrario danno vini meno cari rispetto all'Appellation madre.

Pomerol: Pomerol è un piccolo distretto a nord-ovest di Bordeaux caratterizzato dalla produzione di soli vini rossi molto potenti, soprattutto a base Merlot; e dalla presenza di uno dei grandi nomi di Bordeaux: Chateau Petrus, probabilmente il più prestigioso produttore del mondo, il cui prodotto di punta è un Merlot in purezza molto quotato (circa 2500 € per il prodotto d'annata).

Classificazioni

Esistono diverse classificazioni dei vini di Bordeaux, tutte con la peculiare caratteristica di premiare non tanto la zona di produzione, ma lo Chateau, cioè il produttore. La prima classificazione dei vini di Bordeaux risale al 1855 e classifica solo i vini della regione del Medoc. La classificazione più importante è 1er cru classé, che viene detta anche 1er cru supérieur o 1er grand cru classé. I cru classé sono 5 quindi a seguire si troveranno: 2ème cru classé, 3ème cru classé, 4ème cru classé e 5ème cru classé. Nel 1955 sono stati classificati anche i vini di Saint-Emilion, e nel 1953 quelli della regione di Graves, queste ultime due classifiche hanno subito continue modifiche, fino ai giorni nostri. Esiste anche un'altra classificazione, meno nota, quella dei cru bourgeois.

Vitigni

I vitigni rossi più coltivati in Bordeaux sono i già citati Cabernet Sauvignon e Merlot, in particolare il secondo è il più diffuso qui come nel resto del mondo, poiché matura prima e non deve essere affinato così a lungo come il Cabernet, quindi per ragioni puramente commerciali. In misura minore sono coltivati anche: Cabernet Franc, Malbec, Petit Verdot e Carmenère. Tra i vitigni bianchi il più diffuso è il Semillon, l'uva con cui si produce il Sauternes poiché è quella che viene più facilmente attaccata dalla muffa nobile, ma anche il Sauvignon Blanc e solo in piccola parte il Moscato. I Sauvignon di Bordeaux, prodotti soprattutto nella vasta zona centrale "Entre-deux-Mer" sono vini che hanno una spiccata nota agrumata, di pompelmo, molto freschi e adatti come aperitivo. Nella zona del Graves si producono Sauvignon più importanti, che fanno un passaggio in legno (barrique), sono vini più grassi e strutturati e sopportano un invecchiamento di qualche anno.


Vini della Champagne

La Champagne è la regione francese più famosa e rinomata al mondo grazie ad una lunga tradizione di produzione spumantistica che risale al Seicento.

Il termine "champagne" significa "campagna" ed è il nome dato alla regione vitivinicola più a nord della Francia, ubicata a pochi km a est di Parigi.
La superficie coltivata in Champagne è di 27.500 ettari per una produzione annua di circa 2,3 milioni di ettolitri. I vitigni più coltivati sono il Pinot nero, il Pinot Meunier e lo Chardonnay, i tre vitigni alla base degli spumanti prodotti in questa regione.
Il clima è marittimo, fresco e umido, e gode dei benefici effetti della vicinanza dell'Oceano Atlantico, anche se le frequenti piogge, il gelo e le nebbie invernali possono causare ingenti danni.
Il terreno è molto particolare ed è uno dei segreti del successo degli champagne in tutto il mondo: in superficie c'è un terreno coltivabile fatto di sabbia, argilla, marna e breccia di uno spessore limitato, ma al di sotto di questo strato superficiale c'è una roccia di gesso con uno spessore di circa 300 metri molto porosa e dove la vite può affondare le radici.
Proprio il gesso è il responsabile della mineralità e della freschezza dei grandi vini di Champagne.
Chi ha inventato lo Champagne?
La versione più accreditata unanimamente racconta che lo champagne fu inventato da Dom Pérignon verso la metà del Seicento. Il monaco Dom Pérignon sarebbe stato il primo a creare un vino spumantizzato con la tecnica della rifermentazione in bottiglia grazie a due scoperte dell'epoca: da un lato in Inghilterra si era cominciato a produrre bottiglie di vetro più spesse e resistenti, dall'altro in Spagna si iniziavano a produrre i primi tappi di sughero.
In Champagne fino ad allora la vinificazione prediligeva vini rossi fermi o, al massimo, dei vini rosati prodotti con uve rosse.
Dom Pérignon fu, inoltre, il primo a produrre dei vini bianchi partendo da uve rosse, il primo a comporre dei vini mescolando provenienze e annate diverse, creando così i primi cuvée della storia dello Champagne.
Successivamente, a partire dall'Ottocento, le protagoniste della storia dello champagne furono principalmente donne, si pensi alla vedova (=veuve) Clicquot-Ponsardin che inventò il remuage, alla vedova Pol-Roger, alla vedova Louise Pommery o alla Elisabeth Bollinger, che per prime esportarono lo champagne al di fuori della Francia.
Il fatto che siano state molte vedove ad avere un ruolo predominante nella storia dello champagne è dovuto alle innumervoli battaglie che si sono susseguite tra la Francia e la  Germania per la conquista della regione. Questo spiega anche come mai molti nomi di champagne siano tedeschi e non francesi come ci si aspettarebbe.
Durante le guerre gli uomini a capo delle più grandi maison di champagne andavano e spesso morivano in battaglia, così rimaneva alla moglie il compito di mandare avanti l'azienda di famiglia.

Distretti territoriali di Champagne
La regione Champagne è suddivisa in 5 distretti:

  • Montagne de Reims: è la zona più a nord dove il vitigno più diffuso è il Pinot nero e dove si producono i vini più strutturati ed eleganti, chiamati Blanc de Noirs, realizzati esclusivamente con uve rosse;
  • Cotes de Blancs: è la regione più a sud, patria dei grandi Blanc de Blancs, prodotti solo con uve bianche, delicati e molto fini;
  • Vallée de la Marne: è la valle che si estende lungo il fiume Marne, la più estesa e produttiva delle cinque;
  • Cote des Sezanne
  • Aube  

Le più importanti case produttrici di champagne hanno la loro sede al centro delle due città principali: Reims e Epernay, visitabili su prenotazione. Le loro sono cantine imponenti ricavate in gallerie chilometriche scavate nella roccia di gesso dove riposano i vini più importanti e costosi del mondo. Veuve Clicquot-Ponsardin e Moet & Chandon (la produttrice del Dom Pérignon) sono le due più famose e conosciute al mondo, spesso sono anche le uniche due conosciute tra le duemila presenti in Champagne...
Da ricordare, tra le più famose, Taittinger, Bollinger, Philipponnat, Krug (uno dei produttori più cari con costi che si aggirano anche sui mille euro a bottiglia), Deutz, Ruinart, Roederer (il produttore del Cristal), Salon-De la Motte (una bottiglia di Salon vale 450€).
Oltre alle principali maison la Champagne è disseminata di tantissimi altri piccoli produttori (circa 2000) quasi del tutto sconosciuti al di fuori della regione.
Classificazione dei vigneti
Il sistema di classificazione usato in Champagne è molto particolare. I vigneti vengono graduati secondo un punteggio che va da 80 a 100 a seconda della loro posizione più o meno favorevole. I vigneti che ottengono 100 punti sono denominati grands crus, queli che ottengono un punteggio di 90-99 sono i premiers crus.
I prezzi delle uve provenienti dai grand cru sono decisamente maggiori di quelli delle altre uve.
Solo 17 cittadine hanno raggiunto lo status di grand cru e sono situate tutte nei distretti di Marne, Cote de Blancs e Reims, i più rinomati; alcuni di questi paesi sono: Bouzy, Ambonnay, Oiry, Verzy, Louvois, Avize, Chouilly e Ay.
Classificazione dei produttori
I produttori di Champagne sono suddivisi in base al loro ruolo nella filiera secondo 6 categorie espresse in sigle sempre presenti in etichetta:

  • NM: sono i négociant-manipulant, ossia le case produttrici più grandi e più famose che comprano le uve dai contadini e poi le assemblano e le vinificano nelle loro cantine;
  • RM: i récoltant-manipulant, cioè quei vignaioli che producono vini con le proprie uve e si occupano di tutte le fasi della filiera autonomamente;
  • CM: coopérative de manipulation, sono produttori che si organizzano in cooperative autonome;
  • RC: récoltant-coopérateur, sono viticoltori che danno le proprie uve ad una cooperativa che le vinifica ma poi restituisce le bottiglie pronte al viticoltore stesso che si occupa di commercializzarle;
  • ND e MA: négociant-distributeur e marque d'acheteur, hanno due ruoli simili, sono commercianti che comprano bottiglie già pronte e poi le commercializzano con il proprio marchio.